di David Brown (Cincinnati, 1961). Esperto di Metodo Silva, di CNV (comunicazione non verbale), di tecniche di persuasione e di ipnosi conversazionale, per Area51 Publishing cura, fra l'altro, la serie di tecniche e programmi guidati sul Metodo Silva.
Le onde cerebrali
Tutte le attività cerebrali si traducono in onde elettriche, misurabili e quantificabili, che contraddistinguono le diverse attività cerebrali:
Onde beta (13/30 herz): sono le onde dello stato di veglia.
Onde alfa (8/12 herz): sono le onde della tranquillità e del rilassamento.
Onde theta (4/7 herz): sono le onde del primo stato di sonno, e caratterizzano anche lo stato meditativo.
Onde delta (1/3 herz): sono le onde del sonno profondo. È in questo stadio che si attua una profonda rigenerazione cellulare.
Le fasi del sonno
Lo stato di sonno è un flusso alternato di 5 cicli della durata di 90/100 minuti ciascuno; ogni ciclo è inoltre costituito da 5 fasi, caratterizzate da una diversa profondità di sonno.
Fase 1) Sonno leggerissimo: dura 5 minuti e segna il passaggio dalla veglia al sonno.
Fase 2) Sonno leggero: dura circa 20 minuti.
Fase 3) Sonnoprofondo: dura circa10 minuti.
Fase 4) Sonno profondissimo: dura circa 40 minuti. In questa fase compaiono le onde delta.
Queste quattro fasi sono chiamate sonno sincronizzato non REM, con frequenze cerebrali lente, in uno stato privo di sogni. La Fase 5, invece, costituisce il cosiddetto sonno paradosso o sonno REM, ed è contraddistinto da onde cerebrali a frequenza più rapida, simili a quelle alfa, cioè a quelle proprie della veglia.
Fase 5) Sonno paradosso o sonno REM. Il corpo è immerso in uno stato profondo mentre il cervello recupera l’attività cerebrale. Dura circa 15 minuti e compaiono movimenti oculari involontari (da cui l’acronimo REM, cioè Rapid Eyes Movement): è la fase dei sogni e della memoria.
Il sonno e il sogno secondo i tibetani
Secondo l’insegnamento del buddhismo tibetano, lo stato di sonno appartiene a uno dei sei stati di bardo, termine che identifica le “zone di passaggio” o stadi intermedi tra una fase e l’altra dell’eterno flusso di vita e morte.
Insieme al bardo naturale della vita e al bardo della meditazione, il bardo dello stato di sogno (rMi-lam bar-do in tibetano) si verifica durante lo stato chiamato “vita” (gli altri tre bardo, il bardo doloroso della morte, il bardo luminoso della Dharmata, il bardokarmico del divenire, si verificano invece durante lo stato chiamato “morte”). Secondo gli insegnamenti del grande maestro indiano Naropa, il bardo dello stato di sogno si verifica “quando il sonno è apparso e non è ancora scomparso”.
Come ci insegna la vita quotidiana, lo stato di sogno è una forma di esperienza percepita come vera durante il sonno ma riconosciuta come illusoria durante la veglia. Gli insegnamenti del buddhismo tibetano invitano a meditare su questo “stato di coscienza” affinché possiamo comprendere come sia lo stato di sogno che lo stato di veglia siano, nella loro essenza, privi di esistenza intrinseca e si rivelino come illusori. Grazie alla percezione diretta e all’analisi dei sogni, il praticante riesce a comprendere, in altre parole, l’identità sostanziale di stato di sogno e di stato di veglia, e a riconoscere l’illusorietà di entrambi.
Nello yoga dello stato di sogno, il mistico indiano Naropa illustra le tecniche per riuscire a entrare volontariamente nello stato di sogno mantenendo ininterrotta la continuità della propria mente e il medesimo stato di veglia: esercitandosi continuamente in questa pratica, il praticante riesce infine a comprendere che vita e sogno hanno la stessa natura, e che entrambe sono illusorie.
Dice infatti Naropa: “Tanto nello stato di sonno che nello stato di veglia, il praticante arriva a comprendere che entrambi sono illusori, per quanto concerne il loro contenuto; e arriverà a sapere che tutti i fenomeni nascono dalla Chiara Luce, e fenomeni e mente si fonderanno assieme”.
Il sonno senza sonno: il rilassamento completo
Un prezioso esercizio yoga vi farà sperimentare lo stato di rilassamento completo dei muscoli del corpo, rigenerando la mente e il corpo come durante il sonno. Gli yogin lo chiamano savasana (che in sanscrito significa “posizione del cadavere”, in quanto il corpo diventa totalmente rilasciato e quasi completamente privo di attività). Grazie alla ripetuta pratica di questa posizione, si ha una rigenerazione pressoché completa e assai benefica dell’intero complesso psicofisico. Inoltre, il rilassamento completo, che si deve eseguire da sdraiati, vi farà sperimentare uno stato di calma profonda e di ottenere un profondo e intenso riequilibrio energetico.
Sdraiatevi supini su una coperta, mantenendo le gambe leggermente divaricate, le scapole appiattite sul pavimento e le braccia dolcemente abbandonate a terra lungo i fianchi, con le palme delle mani rivolte verso l’alto.
Attivate una respirazione nasale lenta e costante, e chiudete gli occhi. Mantenete questo stato ascoltando attentamente il vostro corpo e concentrandovi su di esso. Durante ogni fase espiratoria, cercate di rilassare sempre più profondamente la parte del corpo su cui vi concentrate; durante ogni fase inspiratoria, cercate di non perdere il rilassamento che avete ottenuto con l’espirazione.
Cominciate dalla zona bassa del vostro corpo. Durante l’espirazione rilassate sempre più profondamente il punto più basso del bacino, in corrispondenza della punta dell’osso sacro, per decontrarre gli sfinteri anali; raggiungete poi la zona del pube, rilassando tutti i punti attorno. Restate a lungo su questa zona, approfondendo il rilassamento a ogni espirazione.
Quando questa zona è ben rilassata, lasciate che il rilassamento si espanda a tutta la zona inferiore del corpo, che “scenda” lungo le cosce (facendo attenzione a rilassare anche tutte le parti interne), i polpacci e le caviglie, fino ai piedi e alle dita dei piedi. Restate concentrati sul rilassamento della zona bassa del vostro corpo, ascoltando le sensazioni che percepite e i “messaggi” che vi vengono inviati.
Rivolgetevi ora alla zona media del vostro corpo, concentrando la vostra attenzione (senza perdere, durante l’inspirazione, il rilassamento della zona bassa) sul centro del petto, all’altezza del cuore, a ogni espirazione rilassate sempre più profondamente tutta la zona, e restate in quel punto fino a quando non avrete eliminato ogni tensione.
Poi risalite fino alla base della gola e concentratevi su questo punto, rilassandolo sempre più profondamente. Successivamente, espandete il rilassamento fino a coinvolgere tutta la zona media del vostro corpo, cioè le spalle, le zone ascellari, le braccia, gli avambracci, le mani e le dita delle mani. Fate molta attenzione a non perdere il rilassamento durante la fase inspiratoria e continuate invece ad approfondirlo a ogni fase espiratoria. Questo è molto importante, perché impedisce alla mente di distrarsi e vi permette di penetrare sempre più in profondità “dentro” il vostro corpo, “dentro” voi stessi.
Mantenendovi ora in questa condizione, “aprite” ora gli occhi della vostra mente. Cercate, in altre parole, di visualizzare l’interno del vostro corpo e di “sentire” i vari organi rilassati, passando alla zona media fino alla zona bassa. Questa è una fase molto importante del rilassamento completo, perché consente di ottenere un totale controllo sul rilassamento profondo del corpo e di mantenere, allo stesso tempo, una condizione mentale sveglia e vigile. Bisogna perciò fare attenzione a non scivolare nel sonno (eccetto nel caso in cui la condizione di sonno sia quella ricercata).
Concentratevi ora sulla zona alta del vostro corpo: a ogni espirazione rilassate le labbra, poi la lingua, la mandibola, il naso, gli zigomi e le orecchie.
Rivolgete ora la vostra attenzione sul punto che si trova al centro tra le due sopracciglia, in corrispondenza della radice del naso, e da questo punto espandete il rilassamento, come fosse un “bagno di luce”, fino ai globi oculari e alle tempie.
Cercate di sentire la pesantezza del pavimento sotto di voi e di immaginare di sprofondare in esso fino a scomparire. Mantenete la mente in questo stato continuando a rivolgere l’attenzione su tutto il corpo, “entrando” nuovamente in esso con gli “occhi” della mente.
Iniziate infine a risvegliare il vostro corpo, riattivando il respiro per renderlo sempre più udibile. Poi rimettete in tensione le varie parti del vostro corpo, cominciando dai piedi e risalendo, pian piano, fino alla testa. Infine aprite gli occhi e, lentamente, rimettetevi nella posizione seduta. Restate ancora per qualche momento in ascolto del vostro corpo e ripensate alle sensazioni che avete provato durante il rilassamento completo.