Dal rilassamento alla meditazione
Dal rilassamento del corpo e della mente, con i suoi – immediati – benefici psicofisici, si può passare rapidamente a uno stato di meditazione, utile non solo a livello spirituale, ma per garantire un rilassamento (e un conseguente beneficio) più profondo. Il distacco nella meditazione yoga e la meditazione trascendentale (vedi box), tra i vari metodi, aiutano il cervello a ricaricarsi di energia, liberandolo dagli eccessivi “accumuli” di pensiero, oltre che a essere degli utili esercizi per “allenare” le nostre facoltà mentali, come l’elaborazione razionale e irrazionale, e la memoria. Grazie al rilassamento operiamo insomma un completo riequilibrio del corpo, della mente e dello spirito.
Rilassamento come stile di vita
Il beneficio fisico e mentale del rilassamento diventa, infine, beneficio sociale. Grazie al rilassamento, infatti, riusciamo a ritrovare un equilibrio fisico e psicologico, che si traduce inevitabilmente in un migliore rapporto con gli altri.
Gli effetti sociali sono determinati da un cambiamento di atteggiamento verso la realtà esterna. A ben vedere, la nostra società ha maturato un rapporto ambivalente, irrisolto da un punto di vista psicologico e sociale (ma risolto da un punto di vista economico) nei confronti dello stress. Allo stress vengono imputate tutte le cause dell’affaticamento psicofisico e del disagio esistenziale, ma a esso viene sempre applicato il terapeutico placebo (la fuga liberatoria, risolutiva) del relax. Diciamo che poiché siamo stressati dai ritmi del lavoro, abbiamo bisogno di “staccare la spina”, di “prenderci una vacanza”.
Ebbene, il punto è che sia stress che relax (così come lavoro e vacanza), anche se apparentemente interpretano i ruoli di “bene” e “male”, in realtà servono il medesimo, cieco processo economico e sociale. Le oasi di relax che ci vengono concesse nel ritmo sempre più serrato della tecnologia e nel tempo sempre più compresso e accelerato della sfera economica e lavorativa, sono anch’esse sempre più organizzate per rispettare quei tempi. Illudendoci di farci “staccare la spina”, di lasciarci “il tempo per noi stessi”, in realtà semplicemente ci traghettano nel tempo astratto e ludico della vacanza, nella fiaba di plastica dei villaggi turistici, da una riva all’altra del tempo mercificato, dello stress/riposo pianificato dal ritmo lavoro/tempo libero.
È così spiegata la differenza tra relaxe rilassamento, tra lo “staccare la spina” e il “distacco”. La prima dimensione è un illusorio – e commercialmente profittevole – interstizio temporale concessoci per illuderci di trovare una soddisfazione, un vero “senso” esistenziale; il secondo, invece, è un vero e proprio superamento dei meccanismi psicosociali (e tecno-economici), è un recupero della nostra piena autonomia psicologica, sociale ed esistenziale.
Grazie al rilassamento (e al benessere psicofisico da esso determinato) si attua, inevitabilmente, un ridimensionamento delle priorità (soprattutto economiche, ma anche etiche) imposte dalla società attuale, a favore di un recupero del proprio equilibrio interiore ed esteriore, del rapporto con se stessi e con gli altri. E allora quel nodo alla gola, quella pressione sul petto, quel senso di panico e di vaga disperazione improvvisamente svaniscono.
In questo senso il rilassamento diventa un vero e proprio stile di vita.
Rilassarsi con il training autogeno
Alcuni esercizio di base del training autogeno, sono di naturale aiuto per “lasciarsi andare” al rilassamento.
Prima di iniziare gli esercizi si può pronunciare la frase: “Sono assolutamente calmo”. Essa non deve però diventare un’ulteriore fonte di stress, come, paradossalmente accade (spesso gli inviti a restare calmi sortiscono l’effetto contrario, ci innervosiscono ancora di più), ma un’indicazione di metodo, o un ideale obiettivo che ci proponiamo di rispettare.
Uno degli esercizi più semplici consiste nel pronunciare, dentro di sé, la formula “Il mio braccio destro (o sinistro) è molto pesante”: pronunciandola “interiormente”, ci si concentra, per un minuto o due, sul singolo braccio. Questo semplice esercizio, ripetuto, tre volte al giorno, porta a un senso di profonda pesantezza del braccio e, di conseguenza, a un senso di profondo rilassamento, a volte anche a partire dalla prima seduta.
L'AUTORE DEL POST STEVEN BAILEY
Steven Bailey, classe 1965, inizia il suo percorso di crescita individuale grazie al felice incontro con il pensiero positivo di Louise Hay, che unisce alla sua pratica ventennale di meditazione vipassana e di studi sul buddhismo tibetano. In cerca di metodi sempre più potenti ed efficaci di cambiamento personale ed evoluzione mentale, si dedica dapprima a studi di PNL poi, dopo un viaggio alle Hawaii e la lettura di Zero Limits di Joe Vitale, approfondisce e sperimenta la portentosa tecnica di Ho’oponopono. Per Area51 Publishing ha pubblicato Aloha! Tutto dipende da te, libro che raccoglie riflessioni ed esperienze di oltre vent’anni di vita e meditazioni, e Conoscere Ho’oponopono. Cura inoltre le serie di tecniche guidate “Respirazione” e “Transurfing”.