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LA VIA DELLA FELICITÀ DELLA MENTE

Autore del post: Eric Edwards
Possiamo considerare la Mindfulness sia come una specifica forma di meditazione – la meditazione della “piena mente” o della “presenza mentale”, dove portiamo tutta la nostra attenzione sulla nostra consapevolezza del qui e ora – sia come uno stile di vita in cui è la nostra stessa mente il centro principale della nostra attenzione, e dove agendo sulla nostra mente trasformiamo la nostra mente, le nostre percezioni e, di conseguenza, la nostra realtà.
In questa prospettiva gli eventi della realtà sono il riflesso degli eventi della mente, la realtà diventa una sorta di specchio che esteriorizza il nostro mondo interiore.
Date queste premesse, il nostro unico compito non deve perciò essere altro che quello di agire sulla nostra mente e trasformare – riequilibrare, riprogrammare – la nostra mente. La trasformazione – il riequilibrio, la riprogrammazione – della nostra realtà, della nostra vita, verrà automaticamente di conseguenza.
Si tratta, come puoi notare, di una vera e propria “rivoluzione copernicana” rispetto all’approccio standard del mindsettradizionale, cioè delle strutture percettive e cognitive impostate dai paradigmi della nostra società.
Siamo abituati a considerare la realtà esterna come l’oggetto esterno della nostra azione. Consideriamo noi stessi, come entità materiali più o meno fisse e definite e la realtà esterna come una entità autonoma, distante e distinta da noi. Noi – la nostra mente, il nostro mondo interiore – è differente e autonomo rispetto alla Realtà – le cose esterne, il mondo esteriore. Interno ed esterno sono due dimensioni separate e irrelate, cioè prive di qualunque connessione. Il filosofo René Descartes (Cartesio), impostò le fondamenta di questo paradigma con il celebre motto cogito… ergo sum – il mio pensiero mi conferisce autonomia di identità rispetto al mondo – e con la distinzione tra res cogitans(realtà psichica) e res extensa(realtà fisica).
In questo consiste la “rivoluzione copernicana” della Mindfulness: come Copernico ha scoperto che non è il Sole a ruotare intorno alla Terra ma è la Terra a ruotare intorno al sole, allo stesso modo la Mindfulness (e più i generale la meditazione) ha “scoperto” che non è la mente che ruota intorno alla materia, alla realtà, ma è la materia, la realtà che ruota intorno alla mente. Mente e materia non sono più due entità separate, sono interconnesse, e non solo: la materia è il risultato dell’azione della mente, l’effetto materiale dell’azione mentale. Interno mentale ed esterno materiale non sono più dimensioni scollegate ma sono dimensioni interconnesse e tra le due è il mentale ad avere il predominio. La mente vince sulla materia perché la materia è un effetto della mente.